Ieri sera, nei locali parrocchiali di Marzocca, si è tenuto il primo incontro dell’equipe di unità pastorale. Si tratta di un piccolo gruppo di persone – per altro ancora abbozzato e in divenire – che sono impegnate nel servizio e nella vita pastorale delle due comunità di Marzocca e Montignano.
Il Parroco Don Andrea ha spiegato di aver formato questo gruppo su indicazione della Diocesi essendo scaduti i Consigli Parrocchiali e che lo stesso è innanzitutto un gruppo dove pregare insieme sulla Parola e quindi discernere sulle necessità ed opportunità delle nostre Comunità.
L’incontro è iniziato con il Rito della Luce e la Lettura del brano Evangelico Matteo 22, 1-14 e del suo sinottico Luca 14, 15-27 a cui è seguita la risonanza comunitaria tra i presenti.
Si è poi parlato del cambiamento di fondo che la Chiesa di Francesco è chiamata dal Papa stesso a fare: passare dall’annuncio “educativo” all’annuncio “iniziatico”. In questo nuovo paradigma il Cristiano porta la propria fede nel mondo in modo narrativo (racconta cioè la sua esperienza di incontro con Cristo), simbolico (la testimonia cioè con la sua vita ogni giorno) kerigmatico (la annuncia con la parola).
Utile alla riflessione questo testo tratto da Evangelii Gaudium di Papa Francesco (EG 264-266) che è stato letto ieri sera:
La prima motivazione per evangelizzare è l’amore di Gesù che abbiamo ricevuto, l’esperienza di essere salvati da Lui che ci spinge ad amarlo sempre di più.
La migliore motivazione per decidersi a comunicare il Vangelo è contemplarlo con amore, è sostare sulle sue pagine e leggerlo con il cuore. Se lo accostiamo in questo modo, la sua bellezza ci stupisce, torna ogni volta ad affascinarci.
Abbiamo a disposizione un tesoro di vita e di amore che non può ingannare, il messaggio che non può manipolare né illudere. E’ una risposta che scende nel più profondo dell’essere umano e che può sostenerlo ed elevarlo. E’ la verità che non passa di moda perché è in grado di penetrare là dove nient’altro può arrivare. La nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito amore.
Tale convinzione, tuttavia, si sostiene con l’esperienza personale, costantemente rinnovata, di gustare la sua amicizia e il suo messaggio. Non si può perseverare in un’evangelizzazione piena di fervore se non si resta convinti, in virtù della propria esperienza, che non è la stessa cosa aver conosciuto Gesù o non conoscerlo, non è la stessa cosa camminare con Lui o camminare a tentoni, non è la stessa cosa poterlo ascoltare o ignorare la sua Parola, non è lo stessa cosa poterlo contemplare, adorare,
riposare in Lui, o non poterlo fare. Non è la stessa cosa cercare di costruire il mondo con il suo Vangelo piuttosto che farlo unicamente con la propria ragione. Sappiamo bene che la vita con Gesù diventa molto più piena e che con Lui è più facile trovare il senso ad ogni cosa.
L’incontro si è concluso con l’idea di condividere con tutti i fratelli e sorelle dell’unità pastorale una due giorni di riflessione e preghiera durante la quale sperimentare insieme questo nuovo modo di “spezzare” la Parola in una due giorni a Loreto il 16 e 17 Ottobre con conclusione a Senigallia partecipando alla Santa Messa di inizio del Sinodo della Chiesa Italiana.